Edilizia sostenibile: la stabilizzazione a calce

In questi tempi, la sfida delle nuove imprese di costruzione è duplice: da un lato vediamo la promozione di tecniche all’avanguardia che rendano conto dell’obiettivo dell‘impatto 0 ambientale; dall’altro troviamo la necessità di rispettare norme di legge per garantire la sicurezza dei futuri fruitori e prevenire qualsiasi tipo di incidente o ripercussione.

In ambito di edilizia sostenibile, sono stati progettati diversi metodi per ridurre le spese e i costi ambientali, metodi di sostenibilità che spesso vengono ignorati dalle imprese meno green.

Ma la vera sfida che può essere portata avanti in questo campo, in nome della costruzione sostenibile, riguarda i metodi: come possiamo rendere meno impattante la materia prima delle costruzioni, garantendo allo stesso tempo sicurezza ai lavoratori e al prodotto finito

Ci sono imprese che si occupano di costruzioni con metodi sicuri e sostenibili?

In questo articolo esploreremo la tecnica della stabilizzazione a calce, un metodo tradizionale per l‘indurimento dei terreni costruttivi e, allo stesso tempo, innovativo per la sua fonte di impatto ambientale sul piano delle costruzioni green.

la stabilizzazione a calce
la stabilizzazione a calce

Come stabilizzare un terreno?

Ma cosa significa stabilizzare un terreno? E cos’è un terreno stabilizzato? La tecnica, di per sé, si basa su una miscela del terreno con sostanze ‘altre’, di natura legante.

Lo scopo della stabilizzazione, come dice il medesimo termine, è produrre un mutamento nella sostanza della terra, per diminuirne plasticità e scivolosità, che rendono difficile e più pericolosa la costruzione.

Attraverso la stabilizzazione con un legante come la calce, dunque, il terreno diventa meno suggestionabile alle intemperie e agli imprevisti atmosferici, garantendo allo stesso tempo una migliore sicurezza alla futura costruzione.

Il processo tramite cui il terreno viene reso resistente e sedimentato dall’azione della calce viene detto indurimento pozzolanico.

Perché utilizzare la calce?

È stato sperimentalmente studiato l‘impatto coadiuvante dell’utilizzo di calce nella stabilizzazione (e anche nella bonifica) dei terreni particolarmente friabili e sconnessi. Il terreno principalmente utilizzato nella stabilizzazione è quello di natura argillosa: il principio d’interazione della calce con le particelle argillose del terreno, infatti, garantisce ad esso una stabilità meccanica, garantita da una reazione chimica di idratazione che indurisce spontaneamente l’impasto, ‘cementificandolo’.

la stabilizzazione a calce

Edilizia green e stabilizzazione a calce dei terreni

Il trattamento di stabilizzazione a calce, negli ultimi anni, si è reso non solo gradito e privilegiato per la maggior parte dei processi costruttivi, ma anche pressoché obbligatorio nella maggioranza dei Paesi europei.

In Italia la tecnica del trattamento a calce è stata da tempo validata, ma non viene utilizzata ancora da tutti: l’impresa edile di Padova Ballan Costruzioni è artefice di questo importante metodo costruttivo.

Ma quali sono i suoi vantaggi, oltre che dal punto di vista costruttivo, anche da quello ambientale?

Negli impianti del cantiere di Atmosphera srl, dove attualmente ha sede il lavoro di Ballan Costruzioni, la tecnica impiegata consiste nella miscela di terreno con una percentuale variabile di calce. Senza l’utilizzo di misti granulari, ma amplificando il riciclo dei materiali inerti, e – soprattutto – senza impiegare i costi eccessivi del ricollocamento dell’argilla, il prodotto finito è un esempio lampante di edilizia industriale sostenibile.

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